Lo smalto sul corpo di Josefa introduce un elemento di rottura nell’immagine del “corpo vittima” a cui siamo abituati e che riconosciamo: un corpo dilaniato, sofferente, mutilato. Questa è l’immagine della vittima per eccellenza, intorno a questa si mobilitano i contenuti che costruiscono il senso comune, e con questa ormai le istituzioni dialogano e la politica fa propaganda elettorale.
I dati su migranti e rifugiati rilasciati a giugno dall’Unhcr dicono – tra le molte cose – che in questo momento esiste una sproporzione tra il peso politico all’interno dell’Ue dei paesi del cosiddetto “Gruppo di Visegrad” e il numero di rifugiati realmente presenti in quei paesi.
Facciamo appello ai Direttori di giornali e telegiornali e a tutti i giornalisti, affinché si attengano al rispetto delle regole della Carta di Roma, considerato che ci troviamo in una fase in cui le notizie sulle migrazioni hanno un grande spazio nel panorama informativo e orientano l’agenda dei media.
La prima regola della Carta di Roma è quella che invita i giornalisti ad utilizzare sempre i termini giuridicamente appropriati al fine di restituire al lettore la massima aderenza alla realtà dei fatti, evitando l’uso di termini impropri. Sembra una banalità, ma oggi è ancora più necessario riaffermarlo.
L’impegno per portare al centro dell’informazione la verità sostanziale dei fatti quando si parla di migranti, rifugiati e richiedenti asilo è sempre più necessario. Noi siamo ancora qui a promuovere il codice deontologico giornalistico per distinguere le parole che servono agli imprenditori dell’odio e alla politica da quelle che invece servono all’informazione, alla buona informazione.
Il voto, la paura e il mestiere di spaventatore (che non ha niente che fare col mestiere di giornalista) di Valerio Cataldi Il buongiorno oggi ce lo da per primo il Corriere della Sera. In prima pagina ci segnala con l’enfasi delle grandi occasioni che “la notte violenta di due clandestini scuote Milano”. Il principale… Leggi tutto
Perché condannare il titolo di Libero “Un richiedente asilo su due è matto da legare” significa difendere la dignità del giornalismo italiano di Valerio Cataldi Pensavamo di aver visto il peggio nella recente campagna elettorale, ma ci siamo sbagliati. Oggi Libero torna alla carica con una delle sue migliori performance e lancia l’allarme sulla follia, annunciando… Leggi tutto
Tornano le infografiche di Carta di Roma. Come esordio per il 2018 ne abbiamo costruita una dedicata ai rifugiati e articolata in 5 punti di Alessandro Lanni (@alessandrolanni) in collaborazione con Molte forze politiche durante la campagna elettorale hanno sollevato la questione dei troppi irregolari, addirittura 600mila da cacciare dall’Italia appena giunti al governo perché… Leggi tutto
Poco più di un mese fa, era la fine del 2017, nel veronese è stato trovato il corpo di una donna orrendamente mutilato, fatto a pezzi e ritrovato in una zona di campagna. Dopo alcuni giorni di indagine vengono individuati i colpevoli, zio (convivente della donna) e nipote. Il movente la gelosia.
Da oggi, 1° febbraio l’agenzia europea Frontex dà il via alla missione europea “Themis”, che sostituisce “Triton”. La nuova operazione – il nome Themis deriva dalla mitologia greca, è la dea greca del diritto e della legge – come si legge sulle pagine dell’Avvenire, “allarga il raggio di azione oltre alle normali operazioni di ricerca e salvataggio in mare, con un più forte accento sulla protezione delle frontiere marittime della Ue, anzitutto in sostegno dell’Italia.
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