Nel primo semestre del 2017 sono stati 8600 gli articoli della rassegna stampa Carta di Roma, che ogni giorno raccoglie gli articoli sulle migrazioni più rilevanti pubblicati sulla carta stampata nazionale e locale. Di questi oltre la metà (5963) sono quelli pubblicati nel secondo trimestre dell’anno, tra aprile e giugno.
Quanti sono i rifugiati, qual è la percentuale di rifugiati ospitata nei paesi in via di sviluppo, quanti sono gli arrivi dal Mediterraneo nel 2017 e qual è l’andamento delle domande d’asilo. 10 domande, numeri e dati per mettersi alla prova
Quanti sono i rom in Italia, quanti hanno la cittadinanza italiana e quanti vivono nelle baraccopoli istituzionali. 8 domande per testare quanto ne sai.
“Ingestibile”, “ingovernabile”, “epocale”. Così il flusso dei rifugiati continua a essere rappresentato in sede europea. Spesso i dati non sufficientemente analizzati e contestualizzati sono piegati alla propaganda politica. Ma imparando a leggere i rapporti trimestrali di Eurostat si vede che le cose non stanno proprio così.
«Odio l’Islam» era l’incipit dell’articolo di Filippo Facci pubblicato sul quotidiano Libero il 28 luglio 2016. Per i contenuti di quel pezzo, titolo esteso sul sito del giornale «Filippo Facci svela il vero volto dell’Islam: “Perché lo odio”», il giornalista è stato sospeso dalla professione per due mesi dal consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.
Come costruirsi una rete di fonti d’informazioni ricca e affidabile. In un prededente articolo abbiamo individuato alcune tra le principali risorse istituzionali sul tema dell’immigrazione, dell’asilo, dell’accoglienza dei migranti e dei rifugiati. Si trattava di quelle che per tradizione sono chiamate “fonti primarie”, ovvero quelle che forniscono dati e notizie verificate.
Quanti sono gli alunni con cittadinanza non italiana, chi ha diritto al voto, oggi chi nasce o cresce in Italia è italiano. 10 domande per testare quanto ne sai su nuove generazioni e cittadinanza A cura di Arber Agalliu e Paula Baudet Vivanco (Ansi)
«Sappiamo che rifugiato o migrante è la formula da scrivere, ma la gente su Google cerca clandestino e allora nei nostri articoli sul web dobbiamo usare quello». Spesso alcuni giornalisti sollevano questa obiezione di fronte a chi invita a usare almeno nell’informazione un linguaggio appropriato per parlare di immigrazione.
Di operazioni di ricerca e soccorso i media parlano, e tanto: presenti nel 13% delle notizie sull’immigrazione nei principali quotidiani italiani e nel 18% dei servizi sull’immigrazione dei tg in prima serata e legate soprattutto al racconto di naufragi (39%) e azioni di salvataggio (22%). Ma come se ne parla?
Perché usare dati e statistiche quando si scrive di migranti e rifugiati? Perché i numeri aiutano a 1) “pulire” l’informazione dalle scorie di pregiudizi e luoghi comuni; 2) a certificare e a fondare meglio le argomentazioni; 3) a verificare affermazioni discutibili (fact cheking); 4) a trovare storie e notizie che – attraverso altre fonti – rimarrebbero sepolte.
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