A due anni esatti dal varo della relocation, il dispositivo che avrebbe dovuto garantire una più equa redistribuzione dei richiedenti asilo tra gli stati membri dell’Ue, i numeri sono chiari. Alla scadenza del programma di solidarietà (lo scorso 27 settembre) sono stati ricollocati solo 9078 richiedenti asilo provenienti dall’Italia e 20.066 dalla Grecia.
“Ingestibile”, “ingovernabile”, “epocale”. Così il flusso dei rifugiati continua a essere rappresentato in sede europea. Spesso i dati non sufficientemente analizzati e contestualizzati sono piegati alla propaganda politica. Ma imparando a leggere i rapporti trimestrali di Eurostat si vede che le cose non stanno proprio così.
Perché usare dati e statistiche quando si scrive di migranti e rifugiati? Perché i numeri aiutano a 1) “pulire” l’informazione dalle scorie di pregiudizi e luoghi comuni; 2) a certificare e a fondare meglio le argomentazioni; 3) a verificare affermazioni discutibili (fact cheking); 4) a trovare storie e notizie che – attraverso altre fonti – rimarrebbero sepolte.
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