La sfida del fact checking alle immagini. Se informazione e propaganda politica corrono rapidissime sui social media e se gli stessi Facebook e Twitter sono divenuti fonti per il giornalismo, gli strumenti di verifica in mano al giornalista devono essere applicati non solo alle news ma anche alle foto che circolano in rete realizzate e diffuse da professionisti e da utenti.
«Sappiamo che rifugiato o migrante è la formula da scrivere, ma la gente su Google cerca clandestino e allora nei nostri articoli sul web dobbiamo usare quello». Spesso alcuni giornalisti sollevano questa obiezione di fronte a chi invita a usare almeno nell’informazione un linguaggio appropriato per parlare di immigrazione.
Fake news: la lettera di un’azienda che raggruppa 70 media per chiedere a Facebook e Google maggiore impegno per il contrasto alle bufale online “Il vostro sforzo per contrastare le fake news è troppo poco per il panorama digitale”, a scriverlo è l’amministratore delegato di Digital Content Next, Jason Kint, in una lettera indirizzata ai vertici… Leggi tutto
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare e dare maggiore visibilità ai contenuti che aiutano a verificare dati e fatti Per i siti di informazione inclusi in Google News sarà ora possibile etichettare i propri contenuti sotto una nuova categoria, “Fact Check“. Il motore di ricerca e aggregatore di notizie ha annunciato la novità il 13 ottobre, spiegando… Leggi tutto
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Quiz: quanto ne sai di persone migranti e rifugiate?
Le migrazioni nel 2021, il nuovo fact-checking di Ispi
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