I telegiornali italiani sembrano sempre più impreparati a raccontare il mondo e la sua attuale complessità economica, politica e sociale. Si potrebbero riassumere così i diversi dati che emergono dal primo rapporto “Illuminare le periferie del mondo” presentato da COSPE onlus, l’Osservatorio di Pavia, Usigrai e FNSI.
Il manifesto di Assisi per un’informazione corretta è un dono dei francescani del Sacro convento non soltanto al mondo dell’informazione, ma anche e soprattutto a tutti coloro che vogliono riportare al centro i doveri di verità e di responsabilità.
Come costruirsi una rete di fonti d’informazioni ricca e affidabile. In un prededente articolo abbiamo individuato alcune tra le principali risorse istituzionali sul tema dell’immigrazione, dell’asilo, dell’accoglienza dei migranti e dei rifugiati. Si trattava di quelle che per tradizione sono chiamate “fonti primarie”, ovvero quelle che forniscono dati e notizie verificate.
6, 8 e 13 giugno: queste le tre giornate che compongono il corso formativo gratuito rivolto a giornalisti, addetti stampa e operatori della comunicazione promosso dall’Anci Toscana. Il corso consente nel suo complesso di ottenere 12 crediti formativi.
Il racconto delle operazioni di ricerca e soccorso è stato protagonista nella rappresentazione dei flussi migratori, nel corso degli ultimi mesi. A rilevarlo è il rapporto di Osservatorio di Pavia, Associazione Carta di Roma e Cospe, “Navigare a vista – Il racconto delle operazioni di ricerca e soccorso di migranti nel Mediterraneo centrale”, presentato ieri presso l’Associazione Stampa Estera, a Roma. Se ne parla tanto, ma non sempre in modo accurato: non è rara, per esempio la sovrapposizione confusa dei diversi attori, civili e militari, attivi.
“In un momento in cui si parla sempre più spesso di intolleranza, non è certo il caso di rinunciare. Perché oggi più che mai, mentre in tutta Europa assistiamo a una maggiore chiusura nei confronti dell’altro, è importante ripensare al modo in cui dovremmo approcciarci alla questione delle migrazioni”. Così Elektra Kotsoni presenta su Vice la raccolta di articoli sui giovani rifugiati pubblicata ieri in 11 paesi europei, in 9 lingue.
Perché usare dati e statistiche quando si scrive di migranti e rifugiati? Perché i numeri aiutano a 1) “pulire” l’informazione dalle scorie di pregiudizi e luoghi comuni; 2) a certificare e a fondare meglio le argomentazioni; 3) a verificare affermazioni discutibili (fact cheking); 4) a trovare storie e notizie che – attraverso altre fonti – rimarrebbero sepolte.
La settimana dell’informazione mainstream si apre con il clamore per l’inchiesta che ha portato a 68 arresti per le illegalità e le commistioni con la ‘’ndrangheta in relazione alla gestione del più grande Cara d’Europa, quello di Isola Capo Rizzuto. Lunedì sera apertura su tutti i tg per le parole del procuratore Nicola Gratteri che parla di “cibo da maiali” per le centinaia di richiedenti asilo “ospitati” nella struttura.
Da oggi il sito di Associazione Carta di Roma si arricchisce di una nuova sezione, “Tv e immigrazione”. Non una rassegna stampa sistematica: quella che offriamo ai nostri lettori è la pubblicazione di una selezione dii servizi giornalistici televisivi tra i più rappresentativi dei temi e della cornice narrativa nell’ambito dei quali è trattato il tema dell’immigrazione.
Martedì 2 maggio, dalle 11.30 alle 12.30, la Federazione nazionale della stampa italiana sarà in piazza di Montecitorio, a Roma, insieme con numerose altre associazioni, per ribadire ancora una volta il “No” dei giornalisti italiani al bavaglio turco.
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