“Sono stato vittima di una violenza istituzionale. Quello che mi è successo è illegale, un giornalista privato della libertà mentre sta svolgendo un lavoro in un Paese amico. Un pensiero caro a tutti i detenuti e ai giornalisti che in Turchia e in altri Paesi sono in condizioni peggiori della mia”. […]
“Si tratta di una indebita compressione dei diritti di Gabriele Del Grande, che non trova fondamento nella disciplina speciale introdotta dallo stato di emergenza in vigore nel Paese”, così Asgi, Giuristi Democratici, Legal Team Italia e Antigone commentano la detenzione del giornalista italiano nella Turchia meridionale, arrestato il 9 aprile mentre intervistava rifugiati siriani nell’ambito del suo prossimo progetto editoriale, “Un partigiano mi disse”.
Gabriele Del Grande, quando è stato fermato in Turchia, stava facendo il suo lavoro. Quello stesso lavoro che, giovanissimo, aveva avviato col suo blog Fortress Europe. Raccoglieva le notizie, le metteva in ordine, per restituire ai suoi lettori la verità sostanziale dei fatti. Gabriele stava facendo il lavoro di giornalista. Un lavoro che, in alcuni paesi del mondo, è ‘pericoloso’, è ‘eversivo’, in quanto tale […]
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