Il live streaming dell’attentato in Nuova Zelanda del 15 marzo 2019 è rimasto online per 17 minuti prima di essere messo offline, prima di accorgersi di quanto stesse accadendo il colosso tech ha impiegato un tempo che online è “infinito”, vista la rapidità di contenuti, condivisioni e linguaggi.
Tra tutti i giornali di oggi e i telegiornali di ieri sera, solo in tre hanno parlato di attacco terrorista in relazione a quanto accaduto in Nuova Zelanda Venerdì 15 marzo, in Nuova Zelanda un commando di suprematisti bianchi, terroristi di estrema destra, ha fatto irruzione in due moschee, uccidendo 49 persone e provocando diversi… Leggi tutto
Lo scorso 23 maggio a Mattino 5, programma su Canale 5, si sta parlando dell’attentato del giorno prima avvenuto a Manchester, rivendicato dall’ISIS, al termine del concerto della cantante Ariana Grande, in cui furono uccise 22 persone.
Sarà colpa dell’Isis e della psicosi indotta dalla sua strategia del terrore – che ha colonizzato l’immaginario collettivo – ma qui in Italia e più in generale in Occidente si è creato una sorta di corto-circuito che favorisce la proliferazione dei pregiudizi sull’islam e finisce per criminalizzare le comunità musulmane, pregiudicandone una rappresentazione corretta sui media. Quella che prevale è una narrazione quasi sempre “al negativo”, che alimenta i peggiori sospetti, favorisce pericolosi equivoci e affonda spesso le sue radici nella scarsa conoscenza del mondo musulmano, della sua cultura, delle sue pratiche e della sua simbologia.
Un lavoro di un anno per raccontare la guerra in Siria e la nascita dell’Isis, il nuovo progetto di Gabriele Del Grande Da uno dei tre registi di “Io sto con la sposa” e fondatore di Fortress Europe arriva l’idea per un nuovo libro che «attraverso un progetto giornalismo narrativo intrecci l’epica della gente comune… Leggi tutto
Chiamatelo Daesh e non Isis. Ricordate che il loro obiettivo è quello di spargere non solo terrore, ma anche odio. I suggerimenti di Juan Cole, docente universitario esperto di Medio Oriente, per parlare di terrorismo di matrice jihadista Come parlare degli attentati rivendicati dal Daesh evitando generalizzazioni e associazioni improprie? Come non fare il gioco dei terroristi?… Leggi tutto
Attacchi di Parigi. Uno sguardo alla copertura mediatica internazionale A quasi due settimane di distanza dagli attacchi di Parigi, traduciamo e pubblichiamo un articolo del Media Diversity Institute che fa il punto sul modo in cui media a livello internazionale hanno trattato l’argomento e su cosa avrebbero potuto fare di diverso (l’originale è qui). Nel… Leggi tutto
La mappa degli attacchi Daesh nel mondo Quali sono le aree geografiche più colpite dal Daesh – o Isis? Il dibattito scaturito dai recenti attacchi ci ha ricordato che l’Europa non è l’unica area nel mirino dei terroristi e non è di certo quella più colpita, tuttavia continuiamo spesso a focalizzarci solo su di essa. Nella mappa di… Leggi tutto
Dal sito Articolo21.org una riflessione sul ruolo dell’informazione nel raccontare le azioni dell’Isis Di Laura Berti, per Articolo21 Parliamo di scontro fra civiltà. Brutalità e terrore. Di camion strabordanti di lugubri stoffe nere usate come abiti o bandiere. Mostriamo immagini che sono spot pubblicitari dal sapore trionfale accompagnati da cori solenni e poderosi. Scritte indecifrabili… Leggi tutto
Sarà una risata a seppellire il feroce Stato Islamico? Difficile. Mentre in Europa cresce la paura, tanti giovani musulmani spiritosi e coraggiosi hanno scelto come arma l’ironia. Ne parla Francesca Paci in un articolo pubblicato su La Stampa; ecco il link.
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