Sulla pelle di migranti e rifugiati in questi mesi si sta combattendo – in Italia e non solo – una battaglia culturale e politica senza precedenti. Propaganda, cattiva informazione e bufale raccontano una realtà che non esiste e alimentano un clima infuocato nell’opinione pubblica.
Il rapporto dell’Unhcr “Left Behind: Refugee Education in Crisis” evidenzia la crisi nell’istruzione dei bambini rifugiati. Dei 3,5 milioni che non sono potuti andare a scuola nell’ultimo anno, 1,5 milioni non hanno frequentato la scuola primaria, gli altri 2 milioni la scuola secondaria.
Migranti e rifugiati, la Spagna sarà la Grecia del 2017 o del 2018? Difficile dirlo oggi, anche se in molti – in Italia e non solo – nelle scorse settimane hanno ipotizzato che di qua e di là di Gibilterra stesse per nascere (o meglio rinascere) una frontiera diversa per l’ingresso in Europa.
“Non creiamo opposte fazioni”, dice il responsabile della Croce Rossa del centro di accoglienza al Tiburtino III a Roma dopo la rissa tra un immigrato eritreo e una donna del quartiere che rischia di sfociare in un accoltellamento. E la Capitale d’Italia diventa specchio di un paese che si scopre sempre più insofferente verso chiunque abbia un colore di pelle diverso dal bianco.
Si chiama echo refugee library ed è un progetto indipendente, una libreria mobile, allestita su un minivan, per giovani ed adulti richiedenti asilo che sono in attesa in Grecia. Un’iniziativa avviata nel luglio 2016 da ECHO (education community hope opportunity), un’organizzazione dedicata a promuovere iniziative educative nei campi rifugiati.
Attraverso il progetto fotografico The Power of Faces: Looking at the Global Refugee Crisis (La Forza dei Volti: Guardando la Crisi Globale dei Rifugiati) Daniel Farber Huang e Theresa Menders hanno realizzato foto di famiglia, in posa.
Dirty Messages è il nome del progetto artistico di Thaer Maarouf, siriano, che ha deciso di raccogliere le scarpe di donne, uomini e bambini che hanno attraversato il mare, il cemento e la sabbia.
Once Upon a place è il progetto artistico realizzato a New York da Aman Mojadidi e che permette di poter ascoltare 70 storie da tutto il mondo solo entrando in una cabina telefonica Un’installazione di arte pubblica realizzata a New York, si chiama Once Upon a place ed è stata realizzata dall’artista Aman Mojadidi. A… Leggi tutto
Il loro percorso è iniziato in Siria, dove denunciavano con video e foto le violenze alle quali assistevano. Dopo la fuga hanno preso parte al progetto di storytelling radiofonico Syrians Between Us, che ha dato voce e professionalità alle persone costrette dal conflitto a fuggire ad Amman Di Piera F. Mastantuono Sessanta i rifugiati siriani che… Leggi tutto
L’Ilo lancia un concorso internazionale per promuovere i lavori giornalistici che mostrino come contrastare gli stereotipi, la xenofobia e la discriminazione nel mondo del lavoro Ilo (international labour organization) lancia il concorso internazionale per giornalisti che affrontino il tema della migrazione dei lavoratori. L’obiettivo è incoraggiare un giornalismo di qualità sul tema che vada oltre… Leggi tutto
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