Si chiama Refugee aid app (RefAid) ed è un’app per smartphone che mostra a migranti, rifugiati e associazioni di settore i servizi più vicini a loro nella mappa con un’interfaccia molto semplificata.
“La pizza, giocare a calcio, guardare Tom e Jerry” sono alcune delle cose preferite indicate dai giovani rifugiati che vivono ad Atene, in Grecia, nel breve video realizzato dall’Unicef.
«Sbarchi, i perché di un assedio». Si apriva così il Corriere della sera domenica 16 luglio 2017. Un taglio della notizia molto simile a quello usato un anno fa durante la campagna elettorale per il referendum sulla Brexit da alcuni giornali inglesi che “descrivevano” gli arrivi dei migranti sull’isola.
Quanti sono i rifugiati, qual è la percentuale di rifugiati ospitata nei paesi in via di sviluppo, quanti sono gli arrivi dal Mediterraneo nel 2017 e qual è l’andamento delle domande d’asilo. 10 domande, numeri e dati per mettersi alla prova
Sono oltre 65 milioni le persone costrette, dalla fine del 2016, a lasciare le proprie case, per scappare da guerra, violenza e persecuzioni.
“Ingestibile”, “ingovernabile”, “epocale”. Così il flusso dei rifugiati continua a essere rappresentato in sede europea. Spesso i dati non sufficientemente analizzati e contestualizzati sono piegati alla propaganda politica. Ma imparando a leggere i rapporti trimestrali di Eurostat si vede che le cose non stanno proprio così.
Il Media diversity institute (Mdi) ha aperto le iscrizioni al workshop per giornalisti da paesi dell’Unione europea che vogliano cimentarsi con il racconto dei migranti, rifugiati e di altre categorie vulnerabili.
Il Global Trends 2016 è la principale indagine sui flussi migratori a livello mondiale condotta dall’Unhcr e afferma che, alla fine del 2016, le persone costrette ad abbandonare le proprie case nel mondo sono 65,6 milioni – circa 300.000 in più rispetto all’anno precedente.
Come costruirsi una rete di fonti d’informazioni ricca e affidabile. In un prededente articolo abbiamo individuato alcune tra le principali risorse istituzionali sul tema dell’immigrazione, dell’asilo, dell’accoglienza dei migranti e dei rifugiati. Si trattava di quelle che per tradizione sono chiamate “fonti primarie”, ovvero quelle che forniscono dati e notizie verificate.
I principali leader mondiali ritratti come se fossero migranti o rifugiati. È il progetto dell’artista siriano Abdalla Al Omari in esposizione nella mostra “The Vulnerability Series”, in corso a Dubai sino al 6 luglio.
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